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Interview Thomas Peyrachon (Gamaya CMO) on Digital Agriculture and Remote Sensing (Italian)

Telecamere iperspettrali montate su droni in grado di analizzare le proprietà delle colture in base alla luce riflessa: la start up svizzera Gamaya si contraddistingue a livello internazionale per le sue innovative soluzioni di agronomia digitale a favore di efficienza, redditività e sostenibilità.

Nel folclore slavo, il Gamayun è un uccello profetico: una figura mitologica perfetta cui ispirarsi per battezzare un’azienda che si occupa di sistemi intelligenti di imaging per l’agronomia, installati su droni che si levano in volo sui campi. È dall’alto infatti che nell’era dello smart farming si tende sempre più a controllare le coltivazioni e, come vuole e permette l’odierna trasformazione digitale, lo si fa raccogliendo dati e affidandone l’analisi a software sempre più performanti. «Il nostro obiettivo è quello di migliorare efficienza, redditività e sostenibilità dell’attività agricola offrendo soluzioni di agronomia digitale innovative e integrate per aiutare ad affrontare la sfida globale della pressante scarsità di cibo», spiega Thomas Peyrachon, Chief marketing officer di Gamaya. «L’idea chiave è quella di impiegare le tecnologie di imaging più avanzate, come il telerilevamento satellitare ad alta risoluzione e, in particolare, le telecamere iperspettrali per analizzare le proprietà delle colture in base alla luce riflessa, la cosiddetta ‘firma spettrale’. Le piante sane e malate riflettono infatti la luce del sole in modo diverso e queste variazioni, che si registrano ad esempio quando la pianta soffre di mancanza d’acqua, di sostanze nutritive o è attaccata da parassiti, possono essere trasformate in diagnosi sullo stato delle colture»

I vantaggi sono tangibili: ad esempio, la soluzione Planting Efficiency individua le lacune di semina derivanti da una scarsa germinazione, dalla compattazione del suolo dovuta alla lavorazione meccanica o da malattie. «Poiché la canna da zucchero è una coltivazione perenne, raccolta per 5-6 anni di seguito, eventuali lacune di semina potrebbero creare una perdita irreversibile. La nostra soluzione consente di rilevare con precisione tali carenze su superfici di oltre 10mila ettari in meno di 48 ore, in modo da intervenire in tempo per raggiungere il pieno potenziale, con un aumento del 5-10% della resa», spiega Thomas Peyrachon.

Vantaggi che vanno anche a favore della sostenibilità, al cuore della missione di Gamaya. Ottimizzare lo sfruttamento del terreno consente infatti di preservare maggiori superfici; inoltre sempre sulla base della stessa immagine catturata dal drone, il programma Weed Detection and Classification individua con estrema precisione le aree infestate, elaborando delle mappe di prescrizione che indicano direttamente alle macchine le zone da spruzzare evitando di trattare tutto il campo, con una riduzione dell’uso di erbicidi di oltre il 40%.

Mentre fra la ventina di aziende sue concorrenti la maggior parte fa uso di tecnologie di imaging convenzionali, disponibili sul mercato, Gamaya è l’unica a sviluppare e commercializzare soluzioni basate su telecamere iperspettrali (Hsi): più complesse da gestire in termini di volume di dati raccolti e processati, costi, dimensioni e sviluppo software, ma in grado di fornire diagnosi agronomiche precise, complete e accurate, con un fondamentale valore aggiunto per i coltivatori. Sfruttano infatti diverse lunghezze d’onda, ampliando così lo spettro dei colori rilevati, dal visibile all’infrarosso. «Gamaya ha sviluppato una piattaforma di analisi esclusiva per tradurre i dati grezzi in informazioni utilizzabili impiegando l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico, nonché modelli dettagliati delle colture e database di firme spettrali che permettono di valutare diversi fattori che influenzano le colture, elaborando soluzioni di intelligenza agronomica scalabili. Inoltre abbiamo messo a punto e produciamo una classe aggiornata di telecamere Hsi, più piccole e meno costose, da installare sui droni. Questi ultimi, però, non sono costruiti né gestiti da noi, ma da operatori professionisti esterni, quando non sono direttamente i clienti a provvedere», illustra il Cmo di Gamaya.

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Article date: Lausanne, Switzerland - October 30, 2020

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